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Si salvi chi può! Cinema, apocalisse e altri disastri

Giuseppe Ghigi
Si salvi chi può! Cinema, apocalisse e altri disastri
(Marsilio, pg.144)

Non inganni il numero di pagine contenute nè il filone di indagine esplicitato nel titolo, già  saturo di pubblicazioni sul tema e dintorni, che potrebbe farvi passare oltre. Si salvi chi può! Cinema, apocalisse e altri disastri di Giuseppe Ghigi è un libro prezioso e che merita di esser segnalato perché ci da un focus molto puntuale su un genere praticamente nato col cinema, quello catastrofico apocalittico, e sui paradigmi narrativi temporali che ne hanno scandito i tratti principali: annunciazione di un protrarsi di condotte dannose (spesso generate da incuria sociale, individuale, ambientale) o di eventi sui quali l’uomo non ha controllo, l’attesa e i primi segnali come monito, la catastrofe che arriva e fa il suo corso e il non-tempo che la segue – non una fine del mondo ma di un mondo, come puntualizza l’autore nel capitolo conclusivo del libro, un nuovo inizio che riporta tutto al punto di partenza per mettere di nuovo al centro l’uomo e la terra che lo ospita.

 

Gli inizi del Novecento furono segnati da terremoti, eruzioni, massacri bellici che il cinema ha raccontato e documentato alimentando la sensazione collettiva dell’imminente apocalisse. La messa in scena visiva delle catastrofi solleticava certamente il gusto morboso delle platee dei cinema, ma accentuava anche la paura del presente. Il cinema apocalittico è a suo modo l’espressione del trauma della modernità  trionfante, la concretizzazione visiva del pericolo immaginato e delle inquietudini sociali. In un certo senso ciò che questi film fanno è “predire il futuro” mettendolo in scena: non rivelano quel che avverrà, ma quel che potrebbe accadere dilatando iperbolicamente l’immaginazione del rischio.

 

Particolarmente illuminanti nel testo i passaggi in cui si racconta di come si sia rappresentata la speranza dell’uomo moderno di far fronte alle calamità naturali grazie alle scoperte scientifiche e tecnologiche che si sono succedute. E di tutte le “nuove paure generate dai progressi dell’uomo stesso come la bomba atomica, i virus da laboratorio e il global warming. Una lettura che non vi impegnerà più di mezzo pomeriggio, di estrema piacevolezza e arricchente per tutti i collegamenti che vi affiorano. Lo trovate disponibile al prestito in mediateca come nostra proposta per il mese di Maggio.

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