L’animazione francese di Laloux e i Kaiju surrealisti
Nella Francia degli anni Sessanta si viene a creare uno dei sodalizi artistici più importanti nel panorama del cinema di animazione francese. René Laloux e l’artista surrealista Roland Topor collaborano alla realizzazione di alcuni cortometraggi tra i quali troviamo Les Temps Mort (Dead Time, 1964) e Les Escargots (1966).
Laloux e Topor, dopo questi primi esperimenti, nel 1973 realizzeranno il lungometraggio assurto a culto assoluto Il pianeta selvaggio.
Da qui le loro strade si dividono e mentre Laloux continua la sua esplorazione del linguaggio animato a fianco di altri giganti del fumetto francese quali Moebius e Caza, già acclamati autori sulla rivista Métal Hurlant, Topor approfondisce le derive surrealiste in ambiti eterogenei che vanno dall’illustrazione, al teatro, alla poesia, alla scrittura insieme ad altri due mostri sacri: Fernando Arrabal e Alejandro Jodorowsky, con cui fonderà il movimento denominato PANICO.
Solo con questo breve elenco di nomi potremo riempire pagine e pagine, ma ci torneremo in un secondo momento; in questa occasione ci dedicheremo alle lumache giganti.
Les Escargots, secondo lavoro del dinamico duo, si è meritato vari premi nel suo giro di festival, tra i quali il Sigillo d’argento Città di Trieste al Festival Internazionale del Film di Fantascienza del 1966.
L’opera è allegra ma allo stesso tempo amara e grottesca nel rappresentare la stupidità umana o la vaghezza degli sforzi dell’uomo impegnato ad addomesticare senza successo la natura, che rappresentata da delle lumache, che con l’incedere lento ma inesorabile di un kaiju, radono al suolo città, rapiscono donne e bambini e fanno deragliare treni. Nonostante questo, l’uomo rimane concentrato su sé stesso, a sguazzare nella propria ignoranza, appagato dalle sue piccole conquiste ma indifferente a quanto succede intorno.
Capolavoro d’antan dell’animazione francese.
Francia, 1966, 10′
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Les escargots
di René Laloux. Scritto con Roland Topor