The Temple Woods Gang
[Le gang des bois du temple]
di Rabah Ameur-Zaïmeche
con Régis Laroche, Marie Loustalot,Philippe Petit
Francia, 2022, 118’
Trieste Science+Fiction Festival presenta GRINDHOUSE – THE NEW EUROPEAN GENRE CINEMA IS COMING | Biglietto a 3€ per gli under26 | Versione originale sottotitolata in italiano
Nel caseggiato popolare Résidence des Bois du Temple, alla periferia nord-est di Parigi, un gruppo di amici, tra cui un ex veterano delle missioni speciali, si organizza per assaltare un furgone sulla tangenziale della metropoli parigina. Ma nel bottino, tra valige di denaro e preziosi di proprietà di un principe arabo, finiscono inaspettatamente anche documenti molto riservati. La reazione è spietata: un sicario è incaricato di cercare i rapinatori. Lontano dagli occhi distratti del mondo, si sta per aprire una piccola e cruenta guerra.
Le gang des Bois du Temple ha il soggetto di un polar classico ma non la tradizionale struttura ferrea e i tempi serrati. Disinteressato sia ad applicare pedantemente i codici di genere, sia a sabotarne i dispositivi, Rabah Ameur-Zaïmeche incede nella trama criminale in piena libertà, tra digressioni, notazioni apparentemente marginali, sguardi divagatori: tutto inteso a lasciar fluire scampoli di vita reale nel film, a cogliere le forti relazioni all’interno del microcosmo di periferia, a svelare le fragilità e la forza di questa umanità. La quale vive una vita ai margini ma senza dissipazioni, senza autocommiserazione e, malgrado la disillusione, senza depressione. In questo imprevedibile crime dalle tinte sociali, non ci si arrende- mai. Neppure il regista, che porta a casa il film malgrado le restrizioni del budget: “La nostra povertà – dice – è la nostra vera risorsa, ci permette di immaginare ellissi in cui immergerci”.
Per la cronaca, del genere non manca comunque nulla: né rapine, né sorprese, né sparatorie.