Mumbleville_EP Aprile 2024
Mumbleville_Education Program Aprile 2024
Questo sentiero Underground inaugura una nuova sezione del nostro archivio, uno spazio in cui l’animazione, nata insieme al cinema stesso, attraversando passato, presente e futuro acquista complessità e si confronta con tematiche adulte.
Questo sentiero si protrae lungo il confine tra narrazione e arte figurativa, lontano da spazi battuti, nel profondo di antri della memoria dimenticati, eppure capiterà che si intersechino luoghi più comuni e conosciuti, ma sempre, la maestria degli artigiani dell’immagine si dispiegherà davanti ai vostri occhi.
Cortometraggi e lungometraggi, vecchi e nuovi autori provenienti da tutto il mondo esprimono la propria poetica rendendola materica, forgiando mondi e mescolando gli elementi più disparati. Tecniche diverse, ma lo stesso tipo di pazienza certosina, con il fine ultimo di dare movimento e vita a quello che per sua natura è statico: ogni animatore è un dottor Frankenstein che assembla il proprio mostro e insegue i suoi fantasmi.
E rimaniamo sempre aggiornati sulle novità del mondo Mumbleville a questa pagina!
The Emperor’s Nightingale
di Jiří Trnka, 1949
→ OD614
(L’usignolo dell’imperatore)
Un potente sovrano cinese preferisce il suono di un uccellino meccanico al canto del reale usignolo notturno. Quando l’uomo è ormai prossimo alla morte, le melodie del (vero) volatile gli faranno tornare la salute. Basato su un racconto fiaba di Hans Christian Andersen e narrato dalla voce di Boris Karloff. Contenuto in “The Puppet Film of Jiri Trnka”
Il barone di Munchausen
di Karel Zeman, 1962
→ D0652/1
Da molto tempo il vanaglorioso Barone di Munchhausen si è appartato dal mondo caotico degli uomini scegliendo la Luna come sua residenza, ma accetta di tornare sul pianeta Terra per aiutare l’umanità ancora una volta causa e vittima di odi e di guerre. Una trasposizione romanzata del celebre romanzo di Rudolph Erich Raspe (1736-1794), che mescola attori, figure animate, scenografie surrealiste, atmosfere rococò e gotiche.
Lotte Reiniger.
The Fairy Tale FIlms
di Lotte Reiniger, 1922-1961
→ OD795
Una delle maggiori artiste del cinema di animazione mondiale. La sua carriera partì nel 1926, in Germania, con il lungometraggio Le avventure del Principe Achmed. Questa collezione raccoglie i suoi cortometraggi dal 1922 al 1961, tra cui Cinderella, The Golden Goose, Sleeping Beauty, Snow White and Rose Red, Puss in Boots e molti altri.
Jan Svankmajer.
The Complete Short Films
di Jan Svankmajer, 1964–1992
→ OD635
Ispirandosi a una tradizione del surrealismo con sede nella capitale della magia e dell’alchimia, Praga, Jan Svankmajer utilizza una serie di tecniche, combinando azione dal vivo, teatro di marionette, stop-motion e animazione disegnata, claymation, ritagli, filmati d’archivio rieditati e montaggio. Questa raccolta abbraccia quasi 30 anni, da The Last Trick (1964) a Food (1992).
Principi e Principesse
di Michel Ocelot, 2000
→ P3246
Ispirandosi a una tradizione del surrealismo con sede nella capitale della magia e dell’alchimia, Praga, Jan Svankmajer utilizza una serie di tecniche, combinando azione dal vivo, teatro di marionette, stop-motion e animazione disegnata, claymation, ritagli, filmati d’archivio rieditati e montaggio. Questa raccolta abbraccia quasi 30 anni, da “The Last Trick” (1964) a “Food” (1992). Sono inclusi tutti i classici: “Punch and Judy”, “The Flat”, “Jabberwocky”, “Dimensions of Dialogue”, “Down to the Cellar” ed entrambe le versioni di “The Ossuary”, insieme a molte anteprime video britanniche.
Wizards
di Ralph Bakshi, 1977
→ OD797
Michel Ocelot rimonta 6 degli 8 cortometraggi che aveva realizzato nel 1988 raccogliendo il testimone di Lotte Reiniger. Una rivisitazione degli archetipi della fiaba classica, che coniuga una raffinata sensibilità figurativa, una sottile ironia e un gusto della contaminazione culturale squisitamente postmoderno, tenuti assieme da un’esile cornice metafilmica e ambientati in epoche e paesi diversi, dall’Egitto dei faraoni al Giappone degli haiku e delle stampe di Hokusai, dall’Europa medievale e barocca a un fantascientifico e ipertecnologico futuro.
Il pianeta selvaggio
di René Laloux, 1973
→ P0311+D1737
L’opera più famosa dell’animatore francese René Laloux che combinando il proprio estro con quello dell’eclettico autore surrealista Roland Topor, riuscì a produrre un’innovativa riflessione sul concetto di specie. Un esempio di sperimentazione visiva e riflessione sociale, che negli anni Settanta ispirerà la nascita e la poetica della seminale rivista francese di fumetto Métal Hurlant.