È una magia senza orpelli quella del cinema di Martone, la traduzione di stati emotivi che nella sua città, Napoli, assume spesso colori accesi e non poche ombre.
Impossibile pensare a lui senza avere in mente quei luoghi carichi di immagini che rinunciano a tentar la via della semplice e spiccia decodifica, quel ponte teso tra oggi e ieri che è e resta la città: un serbatoio pressoché inesauribile di storie che aspettano solo di essere raccontate. Al cinema Martone ci arriva dal teatro, che non abbandonerà mai, alternando le due cose e continuando a farlo ancora oggi.
Appena ventenne fonda una compagnia teatrale, “Falso Movimento” con il quale porta in scena sia un repertorio classico che contemporaneo. Nel 1992 firma il suo primo film, Morte di un matematico napoletano, sul matematico Renato Caccioppoli, nipote di Bakunin, che gli vale il Premio Speciale della Giuria della mostra del cinema di Venezia. Tre anni dopo con L’amore molesto, tratto dal libro della Ferrante si aggiudica invece il David di Donatello per la regia (ad Anna Bonaiuto e Angela Luce andranno rispettivamente i premi di miglior attrice protagonista e non protagonista). Nel 1998 il suo film forse più rappresentativo Teatro di guerra. Da lì ai giorni nostri seguiranno tutta una serie di altri titoli, riconosciuti e apprezzati sia dal pubblico che da critica, che trovate segnalati in questo percorso.