Imprese estreme_Ottobre 2024
Un sogno lungo una vita: Imprese estreme
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Imprese estreme raccoglie quei film girati in condizioni estreme, che hanno messo a dura prova il loro regista, i loro interpreti, la loro troupe.
Ne sono prova la clausura in monastero certosino di Philip Gröning per Il grande silenzio, le interviste agli assassini artefici del genocidio indonesinao di Joshua Oppenheimer per The Act of Killing e The Look of Silence e le “frattaglie” di pellicola trovata in giro, scaduta, comprata al mercato nero da Roberto Rossellini per Roma città aperta.
La loro esistenza testimonia quanto si può rischiare non solo la salute ma perfino la vita pur di portare a termine il girato.
The Act of Killing
/ di Joshua Oppenheimer, 2012
→ D4813
Indonesia: gli assassini raccontano. Nel 1965 i paramilitari del movimento Pancasila danno vita a un colpo di Stato che sfocia in un genocidio. Oltre un milione di persone finiscono trucidate nella più grande caccia al comunista di tutti i tempi. I killer di allora oggi sono anziani signori benestanti che, in questo film impressionante, fanno cinema. Ricreano e mettono in scena i loro atti criminali. Spesso, in una tragica inversione, impersonano le vittime. Il regista Joshua Oppenheimer, al suo esordio, segue il loro percorso dal compiacimento di protagonisti di una violenta giustizia politica alla riflessione sulle implicazioni, non solo morali, dell’omicidio di Stato.
The Look of Silence
/ di Joshua Oppenheimer, 2014
→ D2779
Una famiglia indonesiana scopre, attraverso il lavoro di ripresa compiuto durante il genocidio del 1965-1966, l’identità dell’assassino di uno dei figli. Il piu’ giovane della famiglia si chiede come possa crescere i propri figli in una società in cui i sopravvissuti sono ridotti al silenzio e i carnefici trattati come eroi. In cerca della verità, l’uomo decide di incontrare gli assassini sopravvissuti e coinvolti nell’omicidio del fratello. Inizierà così un dialogo senza precedenti.
Il grande silenzio
/ di Philip Gröning, 2005
→ D0845
Sedici anni dopo aver fatto la sua richiesta iniziale, il regista Philip Gröning si reca alla Grande Chartreuse, un monastero immerso nelle profondità delle Alpi francesi. Per circa sei mesi, l’uomo si immerge nei rituali quotidiani, nelle preghiere e nei compiti eseguiti dai monaci Certosini, considerati tra i più ascetici di tutti gli ordini, la cui regola suprema prevede il distacco completo e assoluto dal mondo esterno.
Il male non esiste
/ di Mohammad Rasoulof, 2020
→ D4814
Iran. Quattro storie, quattro ritratti sulla fragilità dell’essere umano di fronte a scelte obbligate e alle responsabilità che ne derivano: quella di Heshmat, marito e padre esemplare; quella di Pouya, poco più che un ragazzo, che ha appena iniziato il servizio militare; quella di Javad, giovane soldato che conquista a caro prezzo tre giorni di licenza; e quella di Bharam, medico interdetto dalla professione.
Salò o le 120 giornate di Sodoma
/ di Pier paolo Pasolini, 1975
→ https://opac.mediatechefvg.it/ricerca/dettaglio/salo-o-le-120-giornate-di-sodoma/59672
Liberamente ispirato al romanzo incompiuto del marchese De Sade e ambientato negli anni della Repubblica sociale, Salò è l’inferno secondo Pasolini: un universo concentrazionario dove, al chiuso di una villa, otto ragazzi e otto ragazze, scelti per la loro avvenenza, diventano gli oggetti delle perversioni di quattro Signori in una raffigurazione visionaria e allucinata della degenerazione del potere.
Aguirre, furore di Dio
/ di Werner Herzog, 1972
→ MA017
Nel 1560 una spedizione spagnola di conquistadores penetra l’inestricabile giungla amazzonica alla ricerca del mitico El Dorado. Il folle e spietato luogotenente Lope de Aguirre si impadronisce del comando dell’impresa portandola alla distruzione e alla morte. Il primo straordinario risultato del connubio Herzog-Kinski che ha rivelato fuori dalla Germania il talento visionario del filmmaker tedesco.
Roma città aperta
/ di Roberto Rossellini, 1945
→ D0822
Roma, inverno 1944. L’ingegner Manfredi, comunista e impegnato nel Comitato di Liberazione Nazionale, chiede aiuto a Pina, una popolana vedova con un figlio e in procinto di risposarsi, per portare a termine un’azione. La donna lo mette in contatto con don Pietro, un sacerdote disposto ad aiutare i partigiani. Manfredi è però comunque in pericolo perché la sua amante, Marina, dipende da una collaboratrice della Gestapo che le fornisce la droga.