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Le Giornate della Mostra del Cinema di Venezia – Giornate degli Autori

Secondo appuntamento nel 2024 per “Le Giornate della Mostra del Cinema di Venezia”, questa volta con due film da Le Giornate degli Autori. L’iniziativa, realizzata da FICE del Triveneto, in collaborazione con Unione Interregionale Triveneta AGIS e con il contributo e il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, porterà a Trieste due opere che permetteranno al pubblico di scoprire novità e tendenze emergenti della cinematografia contemporanea.

La tappa triestina, organizzata da La Cappella Underground in collaborazione con Bonawentura Casa del Cinema di Trieste, si terrà nelle giornate di lunedì 18 e giovedì 28 novembre al Teatro Miela a ingresso libero.

Programma delle Giornate:

lunedì 18 novembre 2024 ore 20.30
TO KILL A MONGOLIAN HORSE di Xiaoxuan Jiang
Malaysia, Stati Uniti, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, 2024, 98’
versione originale sottotitolata
Tra le fredde steppe innevate, Saina, un mandriano mongolo, di giorno si occupa del suo ranch e di notte è un performer che si esibisce per il pubblico. A differenza del regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà quotidiana Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo di un baratro. Tra i titoli più originali della Mostra del cinema di Venezia di quest’anno, questo viaggio in un paese tanto lontano si rivela decisamente capace di parlare al pubblico di tutto il mondo ed è semplice empatizzare con il personaggio principale. Notevole dall’inizio alla fine.

giovedì 28 novembre 2024 ore 20.30
SOUDAN, SOUVIENS-TOI di Hind Meddeb
Francia, Tunisia, Qatar, 2024, 76’
versione originale sottotitolata
Shajane, Maha, Muzamil, Khattab sono ventenni sudanesi, politicamente attivi e artisticamente creativi. Questo è un film corale, il ritratto collettivo di una generazione che lotta per la libertà con le proprie parole, poesie e canti. La regista Hind Meddeb ha seguito questi giovani sudanesi nel sit-in di cinquantasette giorni a Khartoum, davanti al quartier generale dell’esercito, e poi durante il massacro del 3 giugno 2019, quando i militari attaccarono i manifestanti uccidendo in poche ore centinaia di persone che stavano resistendo al colpo di stato. E poi ha continuato a riprenderli fino a quando la guerra è iniziata, causando morte e distruzione ovunque, costringendo tutti a prendere le strade dell’esilio.

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