Tratti, ritratti e sogni – Gli eventi collaterali
La mostra “Tratti, ritratti e sogni” delle opere fotografiche di fulvia Padroni Farassino si arricchisce di una serie di appuntamenti curati dell’associazione Casa del Cinema di Trieste. Si tratta di una rassegna di film provenienti dall’archivio della Mediateca de La Cappella Underground, otto appuntamenti, tutti ad ingresso gratuito fino ad esaurimento di posti, che hanno luogo presso l’Auditorium del Magazzino delle Idee, la Mediateca de La Cappella Underground e il Teatro Miela (entrambi in piazza Duca degli Abruzzi n. 3.)
L’aria serena dell’Ovest | |
Venerdì 16 maggio 2014 | 17.30 |
(Italia, 1990, col., 110′) – regia Silvio Soldini, con Ivano Marescotti, Fabrizio Bentivoglio, Antonella Fattori, Barbara Valmorin
introduzione a cura di Annamaria Percavassi – Trieste Film Festival
Quattro personaggi, tra loro diversissimi, si trovano a vivere nella stessa città: Milano. Unico punto in comune le loro reciproche sicurezze e abitudini. D’un tratto però la loro tranquillità viene sconvolta da una serie di eventi, legati a un’agenda smarrita, che determinano un cambiamento e li mettono in contatto l’uno con l’altro. È come mettersi nuovamente alla prova.
Nick’s Movie – Lampi sull’acqua | |
Giovedì 22 maggio 2014 | 17.00 |
(Germania/USA, 1980, col., 91′) regia Wim Wenders, Nicholas Ray, con Nicholas Ray, Wim Wenders, Susan Ray, Timothy Ray, Gerry Bamman
Nell’aprile del 1979 il regista tedesco Wim Wenders fa visita al collega americano che considera il proprio maestro: Nicholas Ray. Costui è ormai vecchio, malato di cancro in fase terminale e da tempo inattivo. Wenders filma gli ultimi giorni di vita di Ray che sono anche una lezione sul cinema e di cinema. Alla fine una giunca cinese lascia il porto di New York con a bordo l’urna con le ceneri di Ray.
Tristana | |
Domenica 25 maggio 2014 | 17.30 |
(Spagna, 1970, col., 105′) regia Luis Buñuel, con Catherine Deneuve, Fernando Rey, Franco Nero
Toledo nel 1929 un’orfana viene affidata a un anziano tutore che ne fa la sua amante. Innamoratasi di un pittore fugge con lui, si ammala, perde una gamba attaccata dalla cancrena, ritorna e accetta di sposare il vecchio. Gliela farà pagare. L’inquietudine meticolosa che sorprende ad ogni sequenza di Tristana è il segno di una trasposizione allucinante che Buñuel opera sulla realtà. La stessa severa scansione che delimita il campo entro cui si muovono i personaggi-simbolo, diviene proposta agghiacciante di una vicenda che trasferisce i suoi significati, al di là dei segni apparenti, nel mito di una convinzione metaforica, che ricerca, anche nella definizione del tempo, una atemporalità panica, che inspiegabilmente si spiega.
Il Disprezzo | |
Giovedì 29 maggio 2014 | 17.00 |
(Le Mépris, Francia/Italia, col., 103′) di Jean-Luc Godard con Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance, Fritz Lang. Versione originale s/t italiano
L’attraente moglie francese di uno sceneggiatore italiano disprezza il marito, troppo arrendevole ai compromessi con il produttore americano che l’ha scritturato per salvare un film diretto da un regista tedesco, Fritz Lang. Tratto dal romanzo (1954) di Alberto Moravia e maciullato nell’edizione italiana dal produttore Carlo Ponti, è un film imperniato sul rapporto classicità-modernità. Godard stravolge Moravia, criticandolo. Il suo talento lampeggia e s’impone, nonostante i tagli.
Gli uomini, che mascalzoni… | |
Venerdì 30 maggio 2014 | 17.30 |
(Italia, 1932, b/n, 65′) regia Mario Camerini, con Vittorio De Sica, Cesare Zoppetti, Lia Franca, Aldo Moschino, Pia Lotti, Silvio Bagolini
Bruno fa l’autista e, per corteggiare Mariuccia, figlia di un tassista, perde il posto. La ragazza lavora in uno stand della Fiera Campionaria di Milano dove incontra di nuovo il suo spasimante. Pace fatta. Come Camerini anticipò il neorealismo, facendo di Milano qualcosa di più di una tela di fondo per questa commedia comico-sentimentale profumata di giovinezza e raccontata con garbo. Uno dei più grandi successi Cines di quegli anni. Lanciò la canzone “Parlami d’amore Mariù” di Bixio-Neri. Titoli di lavorazione: Taxi, Gli uomini che impertinenti.
Il matrimonio di Maria Braun | |
Martedì 3 giugno 2014 | 20.00 |
(Die Ehe der Maria Braun, Rft, 1978, col., 120′) regia Reiner Werner Fassbinder, con Günter Lamprecht, Ivan Desny, Hanna Schygulla, Gisela Uhlen. Versione originale tedesco s/t italiano
Una giovane attraente tedesca, sposa di guerra, attraverso il mercato nero e la prostituzione riesce a diventare una brillante donna d’affari, rimanendo sempre leale al marito prima prigioniero, poi detenuto. È uno dei migliori, e il più armonioso, film di Fassbinder, denso di avvenimenti e di personaggi, pieno di drammaticità e di sarcasmo, una ricca parabola sul “miracolo” tedesco. Schygulla memorabile. È uno dei quattro personaggi femminili (con Lilì Marlene, Lola, Veronika Voss) attraverso i quali Fassbinder ha composto una quadrilogia sulla Germania nazista e postnazista.
Dov’è la casa del mio amico | |
Giovedì 5 giugno 2014 | 17.00 |
(Khaneh-ye dust kojast?, Iran, .1987, col., 85′) regia Abbas Kiarostami, con Babak Ahmadpoor, Ahmad Ahmadpoor, Khobadakhsh Defai, Iran Otari, Ayat Ansari
Si può fare un film di un’ora e mezzo sulla restituzione di un quaderno a un compagno di scuola che per sbaglio un ragazzino del villaggio di Koker ha messo nella propria cartella? È il film _ il suo 1° lungometraggio in 35 mm a colori _ che fece conoscere in Europa (3° premio a Locarno 1989) l’iraniano Kiarostami (1940), regista dal 1970. A livello realistico, è una parabola sul bisogno di comunicazione, di rapporto con il prossimo, di cambiare un ordine vecchio con un ordine nuovo: “Con ostinazione Ahmad buca il muro di incomprensione profonda che divide il mondo dell’infanzia dal mondo adulto” (E. Imparato).
Storia immortale | |
Venerdì 6 giugno 2014 | 17.30 |
(Une histoire immortelle, Francia, 1968, col., 58′) regia Orson Welles, con Jeanne Moreau, Roger Coggio, Orson Welles
A Macao il vecchio mercante Clay decide di dar corpo a una antica leggenda cara ai marinai, quella di un marinaio affittato da un ricco signore per venti ghinee per passare una notte con la sua giovane moglie e dargli un erede. Dal racconto di Karen Blixen (nel volume Capricci del destino, 1956) un piccolo, finissimo film (girato in Spagna nel 1966 per la TV francese) che ha l’incanto di una favola romantica raccontata a bassa voce in una sera d’inverno. 1° film a colori di Welles che ne fa una parabola sul cinema e sulle sue menzogne, sugli ambigui rapporti tra arte e realtà, sulla vanità di ogni azione umana. Vi si trovano tristezza cupa, sottigliezza intellettuale e una grande pietà.
[Il Morandini]