20 anni di Harry Potter: gli effetti speciali di Daniele Auber
Nel 2001, l’Odissea non è nello spazio, ma nelle sale cinematografiche di tutta Italia: dopo aver fatto appassionare migliaia di giovani lettori, il 6 dicembre usciva infatti Harry Potter e la Pietra filosofale, l’adattamento del primo romanzo di J.K Rowling dedicato a quello che in brevissimo tempo diventerà il mago più famoso del mondo.
Senza troppi giri di parole, il film di Chris Columbus è il punto di svolta di un’intera generazione, la quale, grazie all’universo di Harry Potter modificherà profondamente costumi e consumi, ma anche il senso stesso di appartenenza al fandom. È l’inizio della Potter Mania, un terremoto culturale che, quasi in contemporanea con la trilogia dell’anello di Peter Jackson, rappresenta la prima grande saga-evento del nuovo millennio, l’iniziazione fantastica ad un mondo di cui oggi, a distanza di 20 anni, ancora celebriamo i personaggi e la mitologia. In quel film però, i maghi non erano soltanto quelli che comparivano sullo schermo, ma anche tutto il team degli effetti speciali, chiamato a dare una forma e un’immagine alle mirabolanti pagine del romanzo.
Tra questi c’era anche Daniele Auber, triestino emigrato a Londra alla corte del Jim Henson Creature Shop, che si è ritrovato a mettere le mani sulle creature incantate dell’universo inventato da JK Rowling. In questa magica puntata di ABCinema con Blow Out, avremo l’onore e il piacere di parlare proprio con Daniele Auber, e cercheremo di scoprire quali sono i momenti più importanti della sua formazione e della sua carriera, come è riuscito a trovare le chiavi per entrare nel mondo di Harry Potter e cosa ricorda, oggi, di quell’esperienza, ma discuteremo anche di effetti speciali digitali e della creazione della meraviglia nel cinema.
Per noi Babbani di tutto il mondo, è arrivato il momento di credere nuovamente nella magia: iniziamo.