Dissolvenza a nero di Brubaker e Phillips
I set degli Studios e le ville dei divi: l’ambientazione perfetta per un racconto nero che intreccia verità e menzogne. Sullo sfondo l’America della Guerra Fredda, il maccartismo, il divismo e tutte le debolezze che rendono gli uomini creature patetiche e fragili.
Il cinema americano è, per antonomasia, una macchina di sfavillante meraviglia e struggente splendore che fin dalla sua nascita ha affascinato, plasmato ma spesso infranto, i sogni di milioni di persone. L’industria che si è sviluppata tra gli anni Venti e gli anni Sessanta e che ne ha definito profondamente l’anima, ha costruito un apparato complesso come un orologio e letale come un rasoio. Nel pieno della sua età dell’oro, questa fucina di sogni inceneriva i malcapitati che gli si avvicinavano troppo ma che privi di adeguata protezione, scomparivano in una vampata, come falene nel fuoco.
Ed Brubaker, forte di una sorta di sacro fuoco ereditato da uno zio che quegli anni li ha subiti in prima persona, ci accompagna a scoprire le ombre che si celano dietro tanto splendore, muovendo i suoi personaggi tra i set degli Studios e le ville dei divi: l’ambientazione perfetta per un racconto nero che intreccia verità e menzogne. Sullo sfondo l’America della Guerra Fredda, il maccartismo, il divismo e tutte le debolezze che rendono gli uomini creature patetiche e fragili.
Ma se la penna di Brubaker è agile nel comporre testi e intrecci tanto appassionanti quanto letali, la matita brandita da Sean Phillips è eccezionale nel restituire ambientazioni e situazioni. L’affiatato duo, consacrato ormai da lungo tempo al genere noir con risultati a dir poco eccelsi, riesce ancora una volta a dare vita ad un’opera che ha la densità della grande letteratura.
Viale del tramonto, Le catene della colpa, La fuga, sono tutti titoli che riecheggiano tra le pagine di questo romanzo grafico crudele come una dark lady e duro come un buttafuori, che restituisce pagina dopo pagina il succo di qualche anno di ricerca e documentazione solo per farvi immergere nel torbido della fabbrica delle immagini o di quel tritacarne chiamato Hollywood.
Panini Comics
Volume unico
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