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Est Europa_Classici Febbraio 2024

Est Europa_Classici Febbraio 2024

Trieste Film Festival: Europa centro orientale. In questo territorio multiforme di scoperta si celano storie e filmografie molto differenti tra loro, ma tutte capaci di instaurare un dialogo critico e fertile sia con il quotidiano che con la memoria storica, senza rinunciare alle più vertiginose forme di sperimentalismo e di riflessione sulle immagini. Nei tre percorsi di questo mese si alternano allora i maestri del passato e gli autori più rilevanti del contemporaneo, questi ultimi ormai presenza sempre più rilevante nei programmi e nei palmarès dei principali festival internazionali. Dalla fondamentale new wave del cinema rumeno alle importanti derivazioni della grande tradizione polacca, dai nuovi grandi nomi del cinema russo e di quello ungherese ad altre figure di spicco provenienti da Slovenia, Macedonia, Bosnia: il cinema d’autore più importante del mondo, oggi, si trova qui.

L’importante è amare
di Andrzej Zulawski, 1975
D3835

Il fotografo Servais incontra l’attrice decaduta Nadine, ormai costretta alla pornografia, e se ne innamora perdutamente. Nadine è divisa tra il marito Jacques e il crescente amore per Servais, il quale, nel frattempo, l’aiuta finanziando per lei una rappresentazione teatrale ispirata al Riccardo III di Shakespeare.

Padre e figlio
di Alexandr Sokurow, 2003
D1320

Aleksei frequenta l’accademia militare e vive insieme a suo padre, un ufficiale prossimo al congedo per motivi di salute. Tra i due, nonostante il desiderio di indipendenza del ragazzo, esiste un intenso legame affettivo.

Il pianista
di Roman Polanski, 2002
P193

1939, Varsavia. L’apprezzato pianista ebreo Wladyslaw Szpilman assiste in prima persona alla tragica sorte della sua città e degli ebrei che vi abitano durante la Seconda guerra mondiale: invasione nazista, aggressione verbale, violenza fisica, segregazione, ghettizzazione, massacro.

No Man’s Land
di Danis Tanovic, 2001
D4486

Due soldati, uno serbo e uno bosniaco, si ritrovano in una trincea nella terra di nessuno, mandando in confusione l’O.N.U. e i propri schieramenti. A peggiorare la situazione, un militare sdraiato su una mina antiuomo.

Train de vie: un treno per vivere
di Radu Mihaileanu, 1998
D2692

Nel 1941 un villaggio ebraico dell’Europa centrale è minacciato dall’avanzare del fronte e dal prossimo arrivo dei nazisti. Consapevoli del pericolo di essere deportati, gli anziani del posto seguono l’idea di Shlomo, il matto del villaggio: decidono di acquistare un treno mascherandolo da trasporto di prigionieri e usarlo per fuggire in Russia.

L’uomo senza passato
di Aki Kaurismaki, 2002
D2391

Un uomo, appena arrivato a Helsinki, viene picchiato e derubato. Scampato miracolosamente alla morte, ha però dimenticato la sua identità e ogni ricordo della sua vita fino a quel momento. Accudito da una comunità di poveri, dovrà ricominciare la sua vita da zero. Un giorno incontra una ragazza, Irma, dell’esercito della salvezza e si innamora di lei.

On the Milky Road. Sulla Via Lattea
di Emir Kusturica, 2016
D3162

Jugoslavia: ogni giorno un lattaio (Emir Kusturica) attraversa il fronte su un asino, schivando le pallottole per portare la sua preziosa merce ai soldati. La vita grigia e ordinaria dell’uomo cambia radicalmente dopo l’incontro con una bella donna italiana (Monica Bellucci), promessa sposa di un soldato e con un misterioso passato alle spalle. I due si innamorano, ma i venti di guerra sono destinati a frapporsi alla felicità dei due.

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