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La Mediateca in Piazza Unità d’Italia per Una vita da social

La IX^ edizione di “Una vita da social” la Campagna educativa itinerante della Polizia di Stato raggiungerà il 10 marzo in Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste.

Un Tour di 73 tappe sul territorio nazionale sui temi dei social network e del cyberbullismo:
1 ragazzo su 3 ha un profilo fake sui social
5 ragazzi su 6 controllano sempre chi mette like ai loro post
1 minore su 2 è vittima di violenze ed il dato è in netta crescita per i giovanissimi

Ritorna in presenza la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto Generazioni Connesse.

Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni che, nel corso delle precedenti edizioni, ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici e oltre 350 città sul territorio, una pagina facebook con 132.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.

Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo al fianco dei ragazzi per un solo grande obiettivo: ”fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”.

L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti attraverso il diario di bordo https://www.facebook.com/unavitadasocial/potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

Nella nostra regione con il truck allestito con un’aula didattica multimediale, gli operatori della Polizia Postale incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.

Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori. Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su Internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai “pericoli del web”. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi. Per fare della Rete un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire agli studenti occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali.

Il Sistema regionale delle mediateche FVG, nell’ambito del suo progetto quadriennale “Cinema laboratorio di empatia”, contribuirà all’evento #unavitadasocialoffrendo agli studenti e agli insegnanti la possibilità di approfondire le tematiche del cyberbullismo attraverso il linguaggio audiovisivo e cinematografico.

Giovedì 10 marzo, nel corso degli incontri in Piazza dell’Unità d’Italia, a rappresentare il Sistema – da sempre impegnato in iniziative che aiutano minori e adulti ad adottare buone prassi anche a partire dalla riflessione critica sulle storie e i personaggi dei film – saranno: Giulia Cane per la mediateca “Mario Quargnolo” del Visionario di Udine, Marco Catenacci per quella de La Cappella Underground di Trieste e Paolo D’Andrea per quella di Cinemazero di Pordenone.

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