La trilogia della frontiera di Franco Giraldi al Cinema Ariston
Alla vigilia della Capitale europea della Cultura GO2025!, il mondo del cinema del Friuli Venezia Giulia rende omaggio a Franco Giraldi, regista, attore, scrittore e sceneggiatore, nato nel 1931 da madre slovena di Trieste e padre italiano dell’Istria, scomparso nel 2020. Accanto alla produzione di successo popolare, dai western alle commedie all’italiana, Giraldi ha realizzato un trittico passato alla storia con il nome di “trilogia della frontiera”, formato da: “La rosa rossa” (1974), “Un anno di scuola” (1977) e “La frontiera” (1996).
I film verranno presentati a Cinemazero di Pordenone (3 – 10 e 17 marzo ore 20:45), al Visionario di Udine (7 – 14 e 21 marzo alle 19:30), al Cinema Ariston di Trieste (14 – 21 e 28 marzo alle 19:00) e al Kinemax di Gorizia (17 – 24 e 31 marzo alle 20:30), nell’ambito del progetto “Franco Giraldi: raccontare la frontiera”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e con il prezioso contributo della Cineteca del Friuli, che conserva parte delle pellicole e ne ha realizzato la scansione per renderle disponibili in digitale. Le proiezioni, a ingresso libero, saranno introdotte da studiosi ed esperti del cinema di Giraldi.
Al trittico si è recentemente aggiunto un documentario a lungo ritenuto perduto: “Il Carso” (1960), testimonianza di inestimabile valore storico e culturale, ritrovato e restaurato da Cinemazero / Pordenone Docs Fest e Fondazione Cineteca di Bologna, dalla copia d’epoca di Videa.
Giraldi ha saputo portare nel suo cinema, come nessun altro, l’esperienza indelebile della frontiera intesa come luogo esistenziale, milieu culturale, figura del discorso filmico. Esponente alto della cultura mitteleuropea, ha trasposto in immagini gli scritti di Pier Antonio Quarantotti Gambini, Giani Stuparich, Franco Vegliani, come lui uomini e intellettuali di quello straordinario e tormentato crocevia che è stato a lungo (e in parte è ancora) il Friuli sud-orientale.
A Trieste le proiezioni, proposte da La Cappella Underground in collaborazione Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival, prendono il via martedì 14 marzo con “La rosa rossa”, nella copia digitalizzata dalla Cineteca del Friuli. Il film sarà introdotto da Luciano De Giusti, docente universitario, profondo conoscitore dell’opera di Giraldi. Ambientato negli anni successivi al primo conflitto mondiale, narra del conte Paolo Balzeri, ex generale dell’esercito austroungarico, che si reca in visita a Capodistria presso il cugino Zaccaria Piero de Faralia e sua moglie Ines. Incontrandosi dopo trent’anni, ricompaiono molti ricordi: primo fra tutti quello di una rosa rossa che un’ignota innamorata poneva tutti i giorni nella camera del conte quando egli era un giovane ufficiale. Un giorno il generale scopre Basilia nel gesto di deporre la solita rosa rossa e poco dopo muore. Era stata la domestica a compiere il gesto tanti anni prima?
Il secondo appuntamento vede la proiezione de “Il Carso” e “Un anno di scuola”. L’introduzione dei film è affidata ad Alessandro Cuk, giornalista e critico cinematografico, autore del volume “La trilogia istriana nel cinema di Franco Giraldi”, Venezia, Alcione Editore, 2021. “Il Carso” è un cortometraggio girato durante le vacanze di Natale del 1959 sul Carso triestino. Era stato dato per perduto, fino al ritrovamento di una copia a 35mm, conservata in ottimo stato negli archivi della Cineteca di Bologna. Giraldi, all’epoca ex giornalista cinematografico emigrato a Roma e attivo come assistente alla regia, firmava un personalissimo, dolceamaro affresco “western” sulla propria terra d’origine, con immagini duro lavoro quotidiano dei pescatori e dei contadini di Santa Croce / Sveti Križ. Un villaggio in rapido spopolamento, schiacciato tra il confine con la Jugoslavia di Tito e le pendici a strapiombo sul Golfo di Trieste.
A seguire, “Un anno di scuola”, ambientato alla vigilia del primo conflitto mondiale, nella Trieste contesa tra l’Italia e l’Austria, racconta di come la bella e disinvolta Edda Marty decide di rompere le rigide convenzioni dell’ambiente borghese e bigotto da cui proviene iscrivendosi, unica donna tra soli uomini, all’ultimo anno di ginnasio in un Liceo classico maschile, in attesa di intraprendere gli studi universitari in psicologia.
L’ultimo film della trilogia, “La frontiera”, sarà presentato da Paolo D’Andrea, di Cinemazero. Viene proiettata una ristampa prodotta dal Lagunamovies festival, digitalizzata dalla Cineteca del Friuli. Ad arricchire il programma della terza serata sarà la proiezione, in collaborazione con Pilgrim Film, di “Doc Portrait: Franco Giraldi”, realizzato da Luciano De Giusti, documentario che ricostruisce i momenti salienti dell’avventura cinematografica del regista. Ne ripercorre le tappe, anche esistenziali: l’infanzia carsica e girovaga, gli anni della formazione triestina, la partenza per Roma, l’apprendistato accanto ad alcuni grandi registi, l’esordio nel cinema western, il successo nella commedia italiana, la stagione dei film più intimi e personali. Il documentario si arricchisce con le testimonianze di collaboratori e compagni di strada: Tullio Kezich, Callisto Cosulich, Ugo Pirro, Carlo Lizzani, Omero Antonutti, Luis Bacalov, Laura Morante. A seguire, “La frontiera” racconta di Emidio Orlich, giovane ufficiale dell’esercito austro-ungarico, di origine dalmata, che nell’inverno del 1916 diventa disertore per poter combattere con gli italiani contro l’Austria. Un altro giovane, Franco Velich, da ufficiale italiano in convalescenza per la ferita riportata in Africa settentrionale, nell’estate 1941 torna nella sua isola natale, la stessa dove era nato anni prima Emidio. L’isola, in territorio jugoslavo, è ora occupata dall’esercito italiano, e Franco vive con disagio questa situazione, entrando in contrasto con l’anziana madre e con la nipote di Emidio.