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“Quando la passione brucia i corpi”
Rigorosamente V.M 18!
Lussuria di Ang Lee (2007) – P1864 e D3668
Sullo schermo si rappresenta il sottile confine tra il piacere e il dolore, tra l’amore e l’odio. Lussuria racconta di corpi che bruciano di passioni estreme. Leone d’Oro al Festival di Venezia 2007.
Intimacy di Patrice Chereau (2001) – P1445
Protagonista è il richiamo primordiale fra due corpi estranei che si divorano a vicenda, nella ricerca senza fine di un senso. Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2001.
Secretary di Steven Shainberg (2002) – P1312
Ad unire i due protagonisti è un rapporto servo/padrone e vittima/carnefice che ha in serbo più di una sorpresa, è una una lezione sulla complessità dei rapporti amorosi, la prova che si può raccontare una storia cupa e perversa in cadenze di commedia umoristica e tenera. Vincitore al Sundance Film Festival 2002 di un premio speciale della giuria per l’originalità.
Sesso, bugie e videotape di Steven Soderbergh (1989) – D0591
Sesso bugie e videotape non esibisce l’erotismo come genere di riferimento o come atto da filmare. I rapporti sessuali sono prevalentemente fuori campo, ma nello stesso tempo più volte evocati nei dialoghi, nelle confessioni dei suoi protagonisti. Opera prima di Steven Soderbergh vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 1989.
Shame di Steve McQueen (2011) – P2784
L’ambiente domina il corpo. Ma, al tempo stesso, è solo il corpo ad avere il potere di vivificare il mondo. Corpi spesso schiacciati in un angolo dell’inquadratura, corpi avvinghiati e costretti nei margini di una finestra che si offre alla vista della strada come uno schermo, corpi quasi bloccati in corsa, con una carrellata che attraversa la città. Coppa Volpi a Michael Fassbender al Festival di Venezia nel 2011.
Nymphomaniac vol. I di Lars Von Trier (2013) – D2689A e BR185
Nymphomaniac vol. II di Lars Von Trier (2013) – D2689B e BR185
Esperienza livida e faticosa, screziato di idee ossessive e voli arditi della fantasia che raggiunge una sorta di trascendenza. Nymphomaniac mi infastidisce, mi ripugna e penso che potrei amarlo. (San Brooks, Guardian).