Oblivion Song di Kirkman & De Felici
La canzone dell’oblio è il suono di un mondo lontano, un luogo tanto esotico quanto inospitale. Trattandosi di fumetti e della lunga pratica educativa che ci ha insegnato a interpretare un codice sonoro basato su onomatopee che hanno lo scopo di riempire di suoni lo spazio bidimensionale muto della pagina, cercare di immaginarsi quale potesse essere l’Oblivion Song del titolo, non è stato un’impresa semplice.
Dopo aver letto i primi volumi del fumetto di Kirkman, De Felici e Leoni, ho iniziato a familiarizzare con questo mondo alieno e lentamente il mio canto personale si è concretizzato: un lamento, un brusio nervoso e costante, come un’interferenza radiofonica crepitante mentre si passa da una frequenza ad un’altra.
Oblivion Song è il racconto di un’apocalisse “adiacente”, per riportare le parole di Kirkman, una crisi localizzata che interessa una piccola e spazialmente definita porzione del pianeta, con tutti i suoi abitanti.
Sembra un fumetto post 11 settembre a distanza di 20 anni. Personaggi che vivono il senso di colpa e altri che vogliono solo essere lasciati in pace, mentre il nuovo mondo in cui sono stati catapultati porta allo scoperto l’essenza positiva del buon selvaggio e i valori essenziali dei vecchi tempi che sono andati perduti.
De Felici e la Leoni danno vita ad un mondo pulsante ma non banale, predatore e letale che soddisfa le necessità visive. Anche gli antagonisti meno bestiali incuriosiscono nonostante i limiti della nostra visione antropocentrica da cui fatichiamo a staccarci.
Oblivion Song è un fumetto d’avventura fantascientifico che parla dei pericoli che si nascondono dietro un uso sconsiderato (principalmente militare) della scienza. Dell’estrema curiosità che sta alla base di tutto e della possibile e necessaria integrazione e coesistenza.
Trovate tutti i volumi in mediateca.
Saldapress
volumi 1-6
STORIA: Robert Kirkman
DISEGNI: Lorenzo De Felici
COLORI: Annalisa Leoni