La mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock di Antonio Costa
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Mercoledì 16 dicembre alle 18.00 presso la Mediateca de La Cappella Underground il saggista e storico del cinema Antonio Costa presenterà il suo interessantissimo “La mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock” (Einaudi, 2014), un libro che si occupa “del ruolo delle cose nella costituzione dell’universo filmico e nella formazione del nostro immaginario cinematografico” attraverso lo studio degli oggetti, di “cose che si trovano nel mondo in cui si svolgono le storie, cose con le quali i personaggi entrano in contatto e cose che in vario modo entrano nelle storie”.
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La mela è una di quelle «incredibili mele e pere dipinte da Cézanne» che Woody Allen, in Manhattan, mette tra le dieci cose per le quali vale la pena di vivere. L’accendino è quello di Delitto per delitto: secondo gli esperti un Ronson, modello Adonis, personalizzato. A metterli assieme, la mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock, è stato Godard, in Histoire(s) du cinéma. E questo per dirci che sono ben pochi quelli che conservano memoria della mela di Cézanne in confronto a quanti ricordano l’accendino di Delitto per delitto. Da qui prende le mosse questo libro dedicato alle cose che vediamo nei film, e ai film come luoghi in cui gli oggetti quotidiani sono diventati, almeno nel nostro immaginario, quello che sono. Non solo di caffettiere, panchine e spremiagrumi si tratta, ma anche di una goccia di pioggia su una foglia, della fiamma di un fuoco acceso in riva al mare, di un fossile incastonato in una roccia…