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Schermi, sogni e spettri

Mark Fisher
Schermi, sogni e spettri
(Minimum Fax pg. 266)

Non c’è niente di “elitario” nel pensare che il pubblico sia dotato di intelligenza, proprio come non c’è niente di ammirevole nel “dare alla gente ciò che vuole”, come se il desiderio fosse un dato di fatto invece che il risultato di infinite mediazioni.

Dopo la pubblicazione di Realismo Capitalista, che resta forse il suo scritto più conosciuto, il nome di Mark Fisher (1968-2017) ha cominciato ad apparire sempre più di frequente anche da noi e negli ambiti più disparati. Come disparati del resto sono stati i suoi interessi in vita e le cose di cui ha scritto, spesso collegate tra loro per restituire una visione il più possibile porosa e attenta a quel che si muove sullo sfondo senza essere percepito – la citazione in apertura dovrebbe esser esplicativa in tal senso. Depressione, hauntologia, futuri perduti, distopia, sono solo alcune delle parole chiave che si associano al suo nome e che spuntano carsicamente anche in questo secondo volume che Minimum Fax ha dedicato agli scritti pubblicati dall’autore sul suo blog personale, K-Punk, e su diverse riviste con le quali ha collaborato. Barra tematica-direzionale del volume sono il cinema e la televisione. Che Fisher ha analizzato, ma sarebbe meglio dire sezionato, portando alla superficie aspetti che dicono molto del nostro presente post sbornia globalizzazione e di come ci rappresentiamo il mondo anche grazie a ciò che assorbiamo inconsciamente dai prodotti culturali. Ci troviamo quindi a leggere di film che nell’immaginario ormai occupano posizioni di rilievo perché sono stati visti da tutti (Avatar, I figli degli uomini, Batman, V per vendetta, Hunger Games) così come di serie tv dalla curvatura mistery e perturbante (Breaking Bad, The Leftlovers, Westworld). Ma c’è spazio pure per riflessioni su reality, documentari, talk show politici e monumenti della televisione inglese come la serie “Il prigioniero”. Mai banale e soprattutto florido di quei collegamenti che permettono alle nostre riflessioni di alzare il tiro, Fisher ci regala in queste pagine un valido dispositivo per poter affrontare il mondo degli audiovisivi con più consapevolezza. Non potevamo non metterlo al prestito in mediateca.

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