Sentieri Underground 36
Cinema e lavoro
Sentieri Underground #36: Cinema e lavoro
“La Repubblica”, si legge nell’art. 4, “riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Lavoro come diritto, dunque, come bene prezioso da salvaguardare, scrive Gianola, come “valore culturale e sociale sul quale costruire un modello di società” e su cui fondare una nazione più libera, più prospera, e anche più giusta.
Alla luce dei cambiamenti economico-sociali incorsi negli ultimi anni si deve sfortunatamente constatare come tali principi che hanno garantito sviluppo e pace sociale per almeno quarant’anni, siano ormai venuti meno e siano stati erosi dai drammatici cambiamenti imposti dalla globalizzazione industriale e dalla speculazione finanziaria.
Il mondo del lavoro, il mondo di quella generazione post-bellica che Serena Zoli ha giustamente chiamato “la generazione fortunata”, sta svanendo sotto i nostri occhi, per lasciare lavoratori e cittadini in uno stato di perenne incertezza. Il panorama lavorativo contemporaneo si presenta, come conseguenza, estremamente complesso, problematico, frammentato, totalmente diverso dal mondo del lavoro cui si era abituati(…).
Anche se il cinema italiano ha prodotto capolavori che hanno posto il problema del lavoro (o della mancanza di esso) al centro dei propri racconti, molti studiosi hanno lamentato la scarsa attenzione data a queste tematiche da parte di tutta la cultura italiana. Ma la situazione è andata cambiando e sempre più autori si sono avvicinati tanto che il corpus di lavori comincia ad assumere una rilevanza importante sia dal punto di vista socio-politico, sia da quello estetico-stilistico.
(Paolo Chirumbolo da Il mondo del lavoro nel cinema del nuovo millennio)
I film
Ladri di biciclette
di Vittorio De Sica – D0821/D1728
Riso amaro
di Giuseppe De Santis – P0574/D0999
Il Ferroviere
di Pietro Germi – P0178
Rocco e i suoi fratelli
di Luchino Visconti – D2287
Il posto
di Ermanno Olmi
I compagni
di Mario Monicelli – D3803
Omicron
di Ugo Gregoretti – D3805
La classe operaia va in paradiso
di Elio Petri – D3806
Liberi
di Gianluca Maria Tavarelli – D3751
Apnea
di Roberto Dordit – D3752
Giorni e nuvole
di Silvio Soldini – D3753
Mi fido di te
di Massimo Venier – D3754
C’è chi dice no
di Giambattista Avellino – D3755
Santa Maradona
di Marco Ponti – D2741
Il posto dell’anima
di Riccardo Milani
Mobbing – Mi piace lavorare
di Francesca Comencini – D3748
Volevo solo dormire addosso
di Eugenio Cappuccio – D3749
Generazione mille euro
di Massimo Venier – D3804
Tutta la vita davanti
di Paolo Virzì – P1800
Figli delle stelle
di Lucio Pellegrini – P2851
Smetto quando voglio
di Sydney Sibilla – P2970
L’intrepido
di Gianni Amelio – D1540
The Pills – Sempre meglio che lavorare
di Luca Vecchi – D3747
Vivere e morire di lavoro
di Daniele Segre – MA041